Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale)

Tutto su Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale): cos'è, perché si fa, come si svolge, cosa valuta e come arrivare preparati.

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  • La RMN lombosacrale è un esame non invasivo e indolore per diagnosticare mal di schiena e disturbi nervosi nella parte bassa della colonna vertebrale.
  • Permette di identificare patologie come ernie discali, stenosi spinale, spondilolistesi, tumori e infiammazioni senza l’uso di radiazioni ionizzanti.
  • Può essere eseguita con o senza mezzo di contrasto, a seconda dell’indicazione clinica.
  • È importante una corretta preparazione e segnalazione di eventuali dispositivi metallici o condizioni particolari prima dell’esame.
  • La prenotazione online consente di scegliere centri specializzati e ridurre i tempi di attesa per l’esecuzione della risonanza magnetica.


Indice dei contenuti



Che cos’è la Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale)?

La RMN del rachide lombosacrale è una risonanza magnetica focalizzata sul tratto inferiore della colonna vertebrale, che comprende:

  • Vertebre lombari (L1–L5): sopportano gran parte del peso corporeo e sono coinvolte in movimenti come flessione, estensione e rotazione della schiena.
  • Sacro: osso triangolare che si articola con l’ultima vertebra lombare (L5) e con il bacino.
  • Coccige: porzione terminale della colonna, formata da piccole vertebre fuse.

Questo distretto – spesso indicato come colonna lombosacrale – è una zona cruciale, perché qui transitano strutture nervose importanti (radici dei nervi che vanno agli arti inferiori, vescica, intestino) e agiscono forze meccaniche significative legate a postura, sollevamento pesi, attività sportiva e lavoro manuale.

Come funziona la risonanza magnetica lombosacrale

Dal punto di vista tecnico, la risonanza magnetica (RMN):

  • utilizza un potente campo magnetico che orienta gli atomi (soprattutto di idrogeno) presenti nel corpo
  • applica impulsi di onde radio che modificano temporaneamente questo orientamento
  • al termine degli impulsi, gli atomi rilasciano energia sotto forma di segnale, che viene captato dal sistema
  • un computer elabora questi segnali e ricostruisce immagini tridimensionali ad alta risoluzione di contrasto.

Il grande vantaggio è la capacità di distinguere con precisione:

  • tessuti molli (dischi intervertebrali, midollo spinale, nervi, muscoli, legamenti)
  • strutture ossee (vertebre lombari, sacrali e coccigee)
  • eventuali lesioni, infiammazioni, degenerazioni o tumori.

A differenza di radiografie e TAC, la RM rachide lombosacrale:

  • non utilizza radiazioni ionizzanti
  • può essere ripetuta nel tempo in sicurezza, se necessario
  • offre un dettaglio molto maggiore sulle strutture nervose e discali.


A cosa serve la risonanza magnetica lombosacrale e quali patologie individua

La RMN colonna lombosacrale è uno strumento fondamentale per la diagnosi di numerose condizioni che causano:

  • lombalgia persistente (mal di schiena in sede lombare)
  • dolore irradiato alle gambe (sciatica o cruralgia)
  • sintomi neurologici a carico degli arti inferiori.

In particolare, permette di evidenziare con grande precisione:

  • Protrusioni ed ernie discali
  • Stenosi del canale vertebrale
  • Spondilolistesi
  • Patologie degenerative del disco e delle articolazioni (discopatie, artrosi, artropatie interapofisarie)
  • Fratture vertebrali (traumatiche o da fragilità, come nell’osteoporosi)
  • Tumori vertebrali o spinali, metastasi e neuromi/neurofibromi
  • Infezioni e infiammazioni (spondilodiscite, osteomielite, spondilite anchilosante, sacroileiti)
  • Malformazioni congenite della colonna e del sacro
  • Alterazioni del midollo spinale e delle radici nervose.

Protrusioni ed ernie del disco

Il disco intervertebrale è una sorta di “ammortizzatore” tra una vertebra e l’altra. Con il tempo o dopo sforzi/traumi può:

  • deformarsi e sporgere leggermente (protrusione discale)
  • rompere l’anello fibroso e fuoriuscire in parte (ernia discale).

La RM rachide lombosacrale è l’esame di scelta per:

  • visualizzare con esattezza dimensioni e sede della protrusione/ernia
  • valutare se comprime il sacco durale o le radici nervose, responsabili del dolore che scende lungo la gamba
  • distinguere tra ernia contenuta e ernia espulsa o migrata.

Stenosi spinale lombare

La stenosi del canale vertebrale è un restringimento dello spazio che contiene midollo e radici nervose. Può essere dovuta a:

  • artrosi
  • ispessimento dei legamenti
  • discopatie degenerative
  • spondilolistesi.

La risonanza magnetica lombo-sacrale:

  • misura con precisione lo spazio residuo del canale
  • quantifica il grado di compressione nervosa
  • aiuta a decidere se è sufficiente un trattamento conservativo o se valutare un intervento chirurgico.

Spondilolistesi

La spondilolistesi è lo scivolamento di una vertebra rispetto a quella sottostante. La RMN colonna lombosacrale:

  • mostra lo scivolamento
  • valuta eventuale compressione dei nervi
  • studia i tessuti circostanti (dischi, legamenti, midollo).

Patologie infiammatorie e infettive

L’esame è molto utile nella diagnosi e nel monitoraggio di:

  • spondilite anchilosante e altre patologie infiammatorie croniche
  • sacroileiti (infiammazione delle articolazioni sacro-iliache)
  • spondilodiscite e osteomielite (infezioni di vertebre e dischi).

In questi casi, spesso si utilizza la risonanza magnetica rachide lombosacrale con mezzo di contrasto, che evidenzia meglio le aree infiammate o infette.

Tumori, metastasi, neuromi

La RMN lombosacrale con e senza mezzo di contrasto consente di:

  • identificare lesioni tumorali primitive o secondarie (metastasi)
  • distinguere meglio i tessuti grazie al contrasto
  • studiare neuromi e neurofibromi (tumori dei nervi)
  • valutare lesioni midollari o meningeali.

Fratture vertebrali

La risonanza magnetica lombare:

  • riconosce fratture recenti e fratture “vecchie”
  • distinguere fratture traumatiche da fratture da osteoporosi
  • valuta l’eventuale coinvolgimento del midollo spinale.


Quando il medico prescrive una RMN colonna lombosacrale

Non ogni mal di schiena richiede subito una risonanza magnetica. Di solito, la RM rachide lombosacrale viene prescritta quando:

  • i disturbi persistono o peggiorano nonostante terapia analgesica, fisioterapia o altri trattamenti conservativi
  • sono presenti sintomi neurologici importanti
  • si sospettano patologie serie (ernie significative, stenosi, tumori, infezioni).

Sintomi che possono giustificare una risonanza magnetica lombosacrale

  • lombalgia persistente o ricorrente
  • dolore che si irradia alle gambe (sciatica, cruralgia)
  • formicolio, intorpidimento, bruciore agli arti inferiori
  • debolezza muscolare o difficoltà a muovere una gamba o il piede
  • disturbi del controllo di vescica e intestino (urgenza, incontinenza o ritenzione urinaria, alterazioni dell’alvo)
  • sospetto di ernia del disco, stenosi spinale o compressione del midollo/ delle radici nervose
  • monitoraggio dopo un intervento chirurgico sulla colonna lombosacrale.

Categorie di pazienti per cui la RM lombosacrale è particolarmente utile

La risonanza magnetica colonna lombo-sacrale è di grande aiuto in diverse situazioni:

  • Pazienti con dolore lombare cronico o acuto che non migliora con i trattamenti di base.
  • Sportivi (soprattutto discipline ad alto impatto) e lavoratori manuali, più esposti a traumi e sovraccarichi.
  • Persone anziane, più soggette a:
    • artrosi
    • stenosi spinale
    • osteoporosi e fratture vertebrali.
  • Pazienti con malattie autoimmuni o sistemiche (come alcune forme di artrite infiammatoria), per monitorare l’interessamento della colonna e delle articolazioni sacro-iliache.
  • Pazienti oncologici, nei quali è necessario escludere o valutare metastasi vertebrali.


RM rachide lombosacrale senza e con mezzo di contrasto (MDC)

La risonanza magnetica lombosacrale può essere eseguita:

  • senza mezzo di contrasto (esame standard)
  • con mezzo di contrasto (tipicamente a base di gadolinio)
  • senza e con mezzo di contrasto, nella stessa seduta, quando serve uno studio più approfondito.

RMN lombosacrale senza mezzo di contrasto

Nella maggior parte dei casi l’esame di routine è senza contrasto. È sufficiente per studiare:

  • vertebre
  • dischi intervertebrali
  • midollo spinale e radici nervose
  • muscoli e legamenti
  • alterazioni degenerative, protrusioni, ernie, stenosi, spondilolistesi, fratture.

È l’opzione più semplice, con preparazione minima e senza rischi legati all’iniezione di farmaci.

RMN lombosacrale con mezzo di contrasto

Il mezzo di contrasto viene somministrato per via endovenosa durante l’esame e si distribuisce nel sangue e nei tessuti, rendendo più evidenti:

  • zone di infiammazione attiva
  • infezioni
  • tumori e metastasi
  • tessuto cicatriziale e lesioni post-operatorie.

L’uso del contrasto è generalmente riservato a casi particolari, ad esempio in presenza di sospetto:

  • tumore vertebrale o spinale
  • infezione (spondilodiscite, osteomielite)
  • patologia infiammatoria grave
  • recidiva o complicanza dopo intervento chirurgico sulla colonna lombosacrale.

Prima di utilizzare il contrasto:

  • viene valutata la funzionalità renale (per esempio tramite creatininemia), perché una insufficienza renale grave può rappresentare una controindicazione o richiedere precauzioni particolari
  • si verifica l’assenza di allergie note al gadolinio.

Nella maggior parte delle persone il contrasto è ben tollerato; le reazioni avverse sono rare e di solito lievi.



Come si svolge la risonanza magnetica lombosacrale: passo per passo

Prima dell’esame: preparazione

Per una RMN colonna lombosacrale senza contrasto, in genere la preparazione è minima:

  • non è necessario il digiuno (salvo diverse indicazioni della struttura)
  • si possono assumere i farmaci abituali, salvo diversa indicazione medica.

In caso di risonanza magnetica lombosacrale con mezzo di contrasto, spesso viene richiesto:

  • digiuno di alcune ore prima dell’esame
  • eventuale esame del sangue per valutare la funzione renale.

In tutti i casi è importante:

  • segnalare la presenza di:
    • pacemaker o defibrillatori
    • protesi, viti, clip o frammenti metallici
    • pompe impiantabili per farmaci
    • filtri vascolari, stent, cateteri particolari
  • informare di una eventuale gravidanza o sospetto tale
  • segnalare allergie note, in particolare a mezzi di contrasto
  • rimuovere tutti gli oggetti metallici:
    • gioielli, piercing
    • orologi, cinture
    • chiavi, monete, carte con banda magnetica
    • cellulari, apparecchi elettronici.

Il paziente viene invitato a indossare un camice privo di parti metalliche.

Durante l’esame

L’esame si svolge in questo modo:

  • il paziente viene fatto distendere supino su un lettino scorrevole
  • il lettino viene fatto entrare nel tunnel dello scanner RM (o sotto l’arco, nel caso di risonanza magnetica aperta)
  • nella maggior parte delle apparecchiature per la colonna lombare, la testa rimane all’esterno del tunnel, riducendo il senso di chiusura
  • vengono posizionate eventuali bobine dedicate per migliorare la qualità delle immagini.

La durata media di una Rmn rachide lombosacrale è:

  • circa 20–30 minuti per un esame standard senza mezzo di contrasto
  • fino a 50–60 minuti se sono necessarie sequenze aggiuntive, studio con contrasto o analisi di aree più estese.

Durante l’esame:

  • è fondamentale rimanere immobili per evitare artefatti nelle immagini
  • la macchina emette rumori forti e ritmici (colpi, ronzii, picchiettii), legati al funzionamento delle bobine di gradiente; vengono spesso forniti tappi o cuffie
  • il personale è sempre in contatto audio e visivo con il paziente e può intervenire in caso di necessità
  • in caso di claustrofobia, si può valutare una risonanza magnetica aperta o l’uso di un blando sedativo, sempre su indicazione medica.

Se è previsto il mezzo di contrasto, viene eseguita:

  • una prima parte di esame senza contrasto
  • quindi l’iniezione in vena del gadolinio
  • una seconda parte di acquisizioni mirate.

L’esame è completamente indolore; l’unico possibile fastidio è legato alla posizione prolungata e al rumore.

Dopo l’esame

Terminata la RMN colonna lombosacrale:

  • il paziente può tornare subito alle normali attività
  • se è stato usato il contrasto, può essere consigliato di bere liquidi nelle ore successive per favorirne l’eliminazione
  • non ci sono normalmente restrizioni alla guida o al lavoro, a meno che non sia stata somministrata una sedazione.

Il referto della risonanza magnetica lombosacrale è di solito disponibile entro pochi giorni lavorativi, dopo l’accurata valutazione delle immagini da parte del medico radiologo.



Vantaggi e limiti della RMN colonna lombosacrale

Vantaggi

La risonanza magnetica lombosacrale offre numerosi punti di forza:

  • Non invasiva: non richiede interventi chirurgici o procedure cruente.
  • Indolore: nessun dolore, a parte il possibile fastidio della posizione mantenuta.
  • Senza radiazioni ionizzanti: a differenza di radiografie e TAC, non espone a raggi X.
  • Altissima qualità delle immagini:
    • visualizza nel dettaglio dischi, nervi, legamenti, midollo
    • permette una diagnosi accurata anche di alterazioni sottili.
  • Indicata per controlli ripetuti: utile nel follow-up post-operatorio o nel monitoraggio di patologie croniche.
  • Supporto alla pianificazione chirurgica: fornisce una “mappa” precisa per interventi complessi sulla colonna lombosacrale.

Limiti

Come ogni esame, ha anche alcuni limiti e svantaggi:

  • Maggiore durata rispetto a altri esami (come una RX): 20–60 minuti.
  • Costo più elevato rispetto a radiografia e, talvolta, TAC.
  • Disagio per alcune persone:
    • claustrofobia negli scanner chiusi
    • difficoltà a rimanere immobili per lungo tempo.
  • Controindicazioni in presenza di specifici dispositivi o frammenti metallici non compatibili.

RMN, TAC e RX del rachide lombosacrale: differenze essenziali

Senza entrare troppo nel dettaglio di altri esami, è utile sapere che:

  • Radiografia (RX) rachide lombosacrale:
    • utilizza raggi X
    • mostra bene ossa e allineamento vertebrale, meno i tessuti molli
    • spesso è un esame di prima istanza per valutare fratture, scoliosi, artrosi.
  • TAC:
    • usa anch’essa radiazioni ionizzanti
    • ha un’ottima definizione delle strutture ossee
    • può essere indicata in alcune situazioni traumatiche o quando la RM non è eseguibile.
  • Risonanza magnetica lombosacrale:
    • è l’esame di scelta per dischi, nervi, midollo e tessuti molli
    • non usa radiazioni
    • viene preferita nei sintomi neurologici persistenti o quando si sospettano ernie, stenosi, patologie midollari o infiammatorie.


Controindicazioni e precauzioni per la risonanza magnetica lombosacrale

La RMN del rachide lombosacrale è generalmente molto sicura, ma esistono alcune controindicazioni assolute o relative.

Controindicazioni principali

Sono in genere considerate controindicazioni (totali o parziali, a seconda del tipo e della compatibilità):

  • Pacemaker e defibrillatori non compatibili con RM
  • Alcuni impianti cocleari
  • Clip vascolari o aneurismatiche non compatibili
  • Pompe impiantabili per infusione di farmaci
  • Dispositivi o frammenti metallici in zone critiche, se non certificati come compatibili RM
  • Filtri vascolari, stent e cateteri particolari, se non compatibili
  • Grave insufficienza renale (soprattutto se è necessario il mezzo di contrasto)
  • Reazioni allergiche gravi pregresse al gadolinio, in caso di esame con contrasto.

Ogni caso va valutato singolarmente, con il supporto del medico prescrittore e del radiologo.

Gravidanza

La risonanza magnetica lombosacrale in gravidanza:

  • può essere eseguita se strettamente necessaria
  • è generalmente sconsigliata nel primo trimestre, per prudenza, pur non essendoci prove di danni certi al feto
  • l’uso del mezzo di contrasto in gravidanza è in genere evitato, salvo situazioni particolari.

In caso di sospetta o accertata gravidanza è fondamentale informare sempre il medico prima di prenotare l’esame.

Tatuaggi estesi e altri aspetti

Alcuni tatuaggi con pigmenti metallici, specialmente se molto estesi, possono dare:

  • lieve riscaldamento locale
  • raramente fastidio durante l’esame.

È importante segnalarli al personale. Vengono valutati anche dispositivi come:

  • spirale intrauterina (IUD) e diaframma contraccettivo
  • protesi articolari
  • mezzi di sintesi ortopedici.


Risonanza magnetica lombare, lombosacrale o colonna totale: cosa cambia

Spesso i pazienti si confondono tra diverse diciture:

  • Risonanza magnetica lombare: studio focalizzato sulle cinque vertebre lombari (L1–L5) e relativi dischi.
  • Risonanza magnetica lombosacrale o RMN rachide lombosacrale: comprende lombare + sacro (e spesso coccige), è quindi più estesa e completa per i disturbi che coinvolgono bacino e radici nervose lombosacrali.
  • Risonanza magnetica colonna vertebrale completa: può includere anche tratto cervicale e dorsale, ma viene richiesta in situazioni particolari (ad esempio alcune malattie sistemiche o oncologiche).

Per sintomi come lombalgia, sciatica, formicolii alle gambe, problemi sfinterici, l’esame di riferimento è nella maggior parte dei casi la risonanza magnetica colonna lombo-sacrale.



Come leggere (realisticamente) il referto di una RMN rachide lombosacrale

Molti pazienti, dopo una RMN lombosacrale, ricevono il referto e faticano a comprenderne il significato. Alcuni termini ricorrenti sono:

  • Protrusione discale: sporgenza del disco senza completa rottura dell’anello fibroso.
  • Ernia discale contenuta: ernia che non ha perso il contatto con il disco di origine; spesso definita con aggettivi come “mediana”, “paramediana”, “intraforaminale”.
  • Canale vertebrale di ampiezza nei limiti: il diametro del canale non è significativamente ristretto (non c’è stenosi importante).
  • Discopatia degenerativa: segni di degenerazione dei dischi (riduzione dello spessore, perdita di idratazione).
  • Artrosi interapofisaria o artropatia: degenerazione delle articolazioni tra le vertebre.
  • Spondilolistesi: scivolamento di una vertebra rispetto a quella sottostante.
  • Lombarizzazione o sacralizzazione: varianti congenite nel passaggio lombare-sacro.

È importante ricordare che:

  • alcune alterazioni (per esempio lievi protrusioni o discopatie) possono essere presenti anche in persone senza sintomi
  • la correlazione tra immagini e disturbi clinici è fondamentale: la stessa risonanza può avere un peso diverso a seconda della storia del paziente
  • solo lo specialista (ortopedico, neurochirurgo, fisiatra, reumatologo, ecc.) può integrare i dati della RMN con visita, anamnesi e altri esami.

Per questo, dopo la risonanza magnetica rachide lombosacrale, è sempre consigliabile:

  • consegnare referto e immagini al medico curante o allo specialista
  • discutere insieme il significato dei reperti e le possibili opzioni di trattamento (farmacologico, fisioterapico, infiltrativo, chirurgico, ecc.).


Prenotare una Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale) in modo semplice e veloce

Oggi, grazie alla digitalizzazione dei servizi sanitari, è possibile prenotare una risonanza magnetica lombosacrale online in pochi minuti, evitando code e attese agli sportelli.

Le piattaforme di prenotazione specializzate nella diagnostica per immagini e nelle visite mediche offrono diversi vantaggi:

  • Ricerca rapida della prestazione:
    • digitando “Rmn rachide lombosacrale”, “RMN colonna lombosacrale” o “risonanza magnetica lombosacrale” puoi visualizzare rapidamente i centri che eseguono l’esame.
  • Confronto in tempo reale di disponibilità e costi:
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    • confronti tariffe, spesso in linea con i costi di un ticket
    • scegli la soluzione più adatta alle tue esigenze.
  • Riduzione dei tempi di attesa:
    • accesso a disponibilità immediate o molto ravvicinate
    • possibilità di scegliere tra diverse strutture private o privato-sociali.
  • Prenotazione e pagamento smart:
    • prenoti online in autonomia 24/7
    • puoi pagare direttamente online oppure in struttura, secondo le opzioni disponibili.
  • Assistenza dedicata:
    • supporto per chiarire dubbi su:
      • eventuale RMN con mezzo di contrasto
      • documenti necessari
      • preparazione all’esame.
  • Selezione della tecnologia:
    • possibilità di scegliere centri con:
      • risonanza magnetica aperta, utile per chi soffre di claustrofobia
      • macchine ad alto campo (1,5–3 Tesla) per immagini ancora più dettagliate.

Scegliere un servizio di prenotazione specializzato nel settore sanitario significa anche affidarsi a:

  • un network di strutture qualificate
  • personale sanitario esperto
  • organizzazione ottimizzata per ridurre il più possibile i tempi tra prenotazione, esecuzione dell’esame e consegna del referto.

In un percorso diagnostico in cui il tempo è spesso determinante per impostare la terapia corretta, la possibilità di prenotare velocemente una RM rachide lombosacrale rappresenta un vantaggio concreto per il paziente.



La Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale) è oggi uno degli esami più importanti per fare chiarezza sulle cause del mal di schiena e dei disturbi agli arti inferiori. La sua capacità di mostrare con precisione dischi, nervi, midollo e strutture ossee, senza ricorrere a radiazioni, la rende uno strumento diagnostico sicuro, versatile e ripetibile.

Se il tuo medico ti ha consigliato una risonanza magnetica lombosacrale, conoscere in anticipo:

  • a cosa serve
  • come si svolge
  • quali sono i possibili reperti
  • come prenotarla in modo efficiente

ti aiuta ad affrontare l’esame con maggiore serenità e consapevolezza. Il passo successivo sarà condividere il risultato con lo specialista, per impostare un percorso terapeutico personalizzato e mirato al recupero della migliore qualità di vita possibile.

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Preparazione Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale)

RICHIESTA MEDICA OBBLIGATORIA

CONTROINDICAZIONI ASSOLUTE ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME:

IL PAZIENTE NON PUÒ FARE L’ESAME SE PORTATORE DI PACE MAKER O DEFIBRILLATORE INTERNO, PROTESI COCLEARI (ORECCHIO INTERNO), NEURO STIMOLATORI O STIMOLANTI DI CRESCITA OSSEA, PROTESI OCULARI MAGNETICHE FRAMMENTI METALLICI INTRAOCULARI, ANEMIA FALCIFORME, REPERI METALLICI PER RADIOTERAPIA.

CONTROINDICAZIONI RELATIVE ALL’ESECUZIONE DELL’ESAME (FORNIRE DOCUMENTAZIONE DI COMPATIBILITÀ MAGNETICA DA PARTE DELLA STRUTTURA CHE HA EFFETTUATO L’INTERVENTO)

NECESSARIA VALUTAZIONE MEDICA O AVVERTENZE SE PAZIENTE PORTATORE DI CLIPS VASCOLARI CEREBRALI (ANEURISMA), PROTESI O VITI ORTOPEDICHE, PROTESI AL CRISTALLINO, PROTESI OTOLOGICHE (ORECCHIO MEDIO), ESPANSIONI MAMMARIE, IMPIANTI OCULARI (PUNTI RETINICI), PUNTI METALLICI DA PREGRESSO INTERVENTO, SCHEGGE METALLICHE, PROIETTILI, CATETERI DI DERIVAZIONE SPINALE O VENTRICOLARE, CATETERI DI SWAN-GANZ, FILTRI VASCOLARI, STENT, SPIRALE INTRAUTERINA (IUD) DIAFRAMMA CONTRACCETTIVO, TATUAGGI ESTESI, CLAUSTROFOBIA, POMPE IMPIANTABILI PER INFUSIONE DI FARMACI.

PRIMA DI EFFETTUARE L’ESAME OCCORRE LASCIARE NELLO SPOGLIATOIO: -LENTI A CONTATTO (POSSONO DEFORMARSI), DENTIERE, CORONE TEMPORANEE MOBILI, APPARECCHI PER L’UDITO -TUTTI GLI OGGETTI METALLICI: TELEFONINO, OROLOGIO, OCCHIALI, CHIAVI, MONETE, FORCINE, BOTTONI METALLICI, CINTURE -TUTTI I TESSERINI MAGNETICI: CARTE DI CREDITO, BANCOMAT, SCHEDE TELEFONICHE. -I COSMETICI DEL VOLTO CON POLVERI FERROMAGNETICHE (POSSONO DISTURBARE L’ESAME).

FAQ Domande Frequenti su Rmn Rachide Lombosacrale (Colonna Lombosacrale)

Per prepararsi a una risonanza magnetica (RM) del rachide lombosacrale, ecco le istruzioni precise da seguire, come indicazione generale valida nella maggior parte dei casi:

  • Comunica al medico qualsiasi condizione medica, allergia (soprattutto al mezzo di contrasto, gadolinio), gravidanza o sospetta gravidanza, eventuali dispositivi metallici impiantati (pacemaker, protesi, clip vascolari, ecc.), perché alcuni potrebbero non essere compatibili con l’esame.

  • Prima dell’esame, togli tutti gli oggetti metallici: gioielli, orologi, piercing, cinture, occhiali, reggiseno con ferretto, protesi dentarie mobili e cellulari. Indossa abiti comodi senza parti metalliche.

  • Se l’esame prevede il mezzo di contrasto, presenta il consenso firmato e resta a digiuno da almeno 4 ore prima dell’esame; porta sempre l’esito della creatininemia recente (non oltre 30 giorni), perché serve per valutare la funzionalità renale prima dell’iniezione del contrasto. Porta anche tutta la documentazione clinica e radiologica in tuo possesso.

  • Se non viene usato il contrasto, non è necessario il digiuno e puoi mangiare normalmente.

  • Durante l’esame, sdraiati supino sul lettino e resta immobile per la durata dell’acquisizione delle immagini (circa 30-60 minuti); il macchinario emette rumori ritmici.

  • Nota specifica: In caso di claustrofobia o sovrappeso, puoi chiedere se presso il centro è disponibile una RM aperta.

In caso di dubbi o situazioni particolari, contatta sempre il centro dove verrà fatto l’esame per indicazioni specifiche sul tuo caso.

La risonanza magnetica lombosacrale (RMN) è un esame di alta precisione che permette di valutare la parte bassa della colonna vertebrale, il sacro e le strutture circostanti, rilevando numerose patologie spesso invisibili ad altre indagini. In particolare, è indicata quando si sospettano protrusioni o ernie discali, che possono comprimere i nervi e causare dolore o disturbi motori/sensitivi. L’esame evidenzia anche stenosi del canale vertebrale (restringimento che comprime midollo o radici nervose), spondilolistesi (scivolamento di una vertebra), artropatie, fratture vertebrali, tumori (sia benigni che maligni, comprese metastasi), infezioni (come spondilodiscite), malformazioni congenite e sacroileiti.

Inoltre, la RMN è utile per diagnosticare o escludere patologie infiammatorie (ad es. spondilite anchilosante), neuromi o neurofibromi e disturbi del midollo spinale e delle radici nervose. Si prescrive quando i sintomi (mal di schiena, deficit neurologici, problemi intestinali o vescicali, debolezza muscolare) persistono nonostante trattamenti o altri esami meno accurati. In sintesi, la RMN lombosacrale è uno strumento fondamentale per una diagnosi precisa delle cause del dolore lombare e di altre alterazioni strutturali, guidando così la terapia più appropriata.

La risonanza magnetica (RM) del tratto lombosacrale è indicata principalmente per valutare sintomi legati a patologie della parte bassa della schiena e degli arti inferiori. I principali sintomi che ne giustificano l’esecuzione sono:

  • Mal di schiena persistente (lombalgia) e dolore irradiato alle gambe (lombosciatalgia o cruralgia).

  • Formicolio, intorpidimento o debolezza agli arti inferiori.

  • Dolore lungo il decorso del nervo sciatico o crurale.

  • Problemi nella funzionalità del controllo dell’intestino e della vescica.

  • Segni sospetti di ernia o protrusione discale.

  • Traumi vertebrali, incidenti o cadute che coinvolgono la colonna lombosacrale.

  • Sintomi neurologici come parestesie o difficoltà nei movimenti degli arti inferiori.

La RM è l’esame di scelta perché permette di visualizzare dettagliatamente dischi intervertebrali, vertebre, nervi e altri tessuti, consentendo di diagnosticare ernie, compressioni nervose, infiammazioni o altre anomalie strutturali.
In generale, viene prescritta quando i sintomi sono frequenti, invalidanti o non rispondono a terapie conservative, in modo da guidare la diagnosi e il trattamento più adeguato.

Una risonanza magnetica del rachide lombosacrale senza uso di mezzo di contrasto dura in media tra 20 e 30 minuti per l'acquisizione delle immagini, con indicazioni generali che riportano questo intervallo come standard per esami di routine. Tuttavia, la durata può estendersi fino a 50-60 minuti se l'esame coinvolge sequenze più complesse, utilizzo di mezzo di contrasto, o l'analisi di aree più ampie. Durante l'esame è fondamentale rimanere immobili per garantire la buona qualità delle immagini. La risonanza è indolore e non invasiva, e la collaborazione del paziente è essenziale per evitare prolungamenti inutili dell'esame.

Le controindicazioni alla RMN lombosacrale riguardano principalmente la presenza di dispositivi metallici o elettronici impiantati che possono essere influenzati dal campo magnetico, come pacemaker, defibrillatori, neurostimolatori, impianti cocleari, valvole cardiache meccaniche, viti, placche, clips vascolari o stent metallici non compatibili con la risonanza. Anche la presenza di frammenti metallici in sedi critiche (occhio, visceri, cranio) è una controindicazione assoluta. La risonanza magnetica è generalmente sconsigliata nei primi due mesi di gravidanza e in pazienti con grave insufficienza renale, soprattutto se è previsto l’uso di mezzo di contrasto. In caso di tatuaggi recenti (meno di 60 giorni) è preferibile valutare con attenzione. Il paziente deve informare sempre il medico della presenza di qualsiasi impianto o oggetto metallico prima dell’esame. La RMN è sicura e non impiega radiazioni ionizzanti, ma è fondamentale rispettare queste indicazioni per evitare rischi o interferenze diagnostiche.

In generale, se hai un pacemaker, non puoi sottoponerti a una risonanza magnetica standard. Tuttavia, esistono dispositivi "MR conditional" che, sotto specifiche condizioni, possono essere compatibili con la risonanza magnetica. Questi dispositivi richiedono una valutazione precisa e un protocollo specifico per garantire la sicurezza durante l'esame. È fondamentale consultare il medico per determinare se il tuo dispositivo è compatibile e per pianificare l'esame in condizioni controllate. La risonanza può essere eseguita in sicurezza solo se si rispettano le specifiche del produttore e con il supporto di un team medico specializzato.

La risonanza magnetica (RM) del rachide lombosacrale può essere eseguita sia senza che con mezzo di contrasto, a seconda delle esigenze cliniche specifiche. Generalmente, l'esame di routine viene effettuato senza mezzo di contrasto, poiché le immagini ottenute permettono di valutare vertebre, dischi, midollo spinale e tessuti molli in modo molto dettagliato.

L'uso del mezzo di contrasto (tipicamente a base di gadolinio) è riservato a casi particolari, come la sospetta presenza di tumori, infezioni, infiammazioni o per monitorare lesioni post-operatorie. La somministrazione del contrasto avviene tramite iniezione endovenosa e richiede normalmente un digiuno di alcune ore. Prima dell’impiego del contrasto, il medico verifica eventuali allergie o controindicazioni.

In sintesi, per un esame standard del rachide lombosacrale il mezzo di contrasto non è obbligatorio, ma diventa necessario solo in presenza di determinati quesiti diagnostici che richiedono una maggiore definizione delle lesioni o per valutazioni più approfondite.

La risonanza magnetica (RMN) lombosacrale può essere eseguita in gravidanza, ma è sconsigliata soprattutto nel primo trimestre, per precauzione, anche se non esistono evidenze scientifiche certe di danni al feto causati dal campo magnetico o dalle radiofrequenze utilizzate durante l’esame. Il rischio principale ipotizzato è un possibile aumento della temperatura dei tessuti fetali, che potrebbe avere effetti negativi. Di conseguenza, la RMN in gravidanza si valuta solo se strettamente necessaria per diagnosticare condizioni gravi o pericolose per la madre, dopo consulto con il radiologo. Durante il secondo e terzo trimestre, la RMN viene solitamente considerata più sicura. È fondamentale informare sempre il radiologo della gravidanza prima dell’esame. L’uso di mezzi di contrasto come il gadolinio è generalmente evitato in gravidanza a meno di indicazioni molto precise.

In sintesi: la RMN lombosacrale in gravidanza NON è vietata ma va fatta con prudenza ed esclusivamente se indispensabile, preferibilmente dopo il primo trimestre e sempre sotto indicazione medica e radiologica.

La Risonanza Magnetica Nucleare (RMN o RM) e la Tomografia Assiale Computerizzata (TAC o TC) sono due tecniche avanzate per lo studio del rachide lombosacrale, ma differiscono per tecnologia, indicazioni principali e sicurezza.

Come funzionano
La RMN utilizza un forte campo magnetico e onde radio per produrre immagini dettagliate soprattutto dei tessuti molli (dischi intervertebrali, midollo spinale, nervi, muscoli e legamenti), senza usare radiazioni ionizzanti, quindi è più sicura per ripetuti controlli. La TAC invece impiega raggi X per visualizzare soprattutto le ossa e le strutture solide, esponendo il paziente a una dose, seppur limitata, di radiazioni.

Quando scegliere una o l’altra
La RMN è l’esame di scelta quando serve valutare nel dettaglio i tessuti molli, ad esempio per ernie discali, compressioni nervose, tumori, infiammazioni o patologie midollari, e in generale quando serve una diagnosi accurata dei dischi e dei nervi. La TAC è invece preferibile per lo studio delle ossa (fratture, artrosi grave, tumori ossei), in caso di traumi recenti, sospette fratture o quando la RMN non può essere eseguita (es. presenza di protesi metalliche non compatibili).

Considerazioni pratiche
La RMN è generalmente più sicura perché non usa radiazioni, ma ha tempi di esecuzione più lunghi e può non essere adatta a persone con claustrofobia o dispositivi metallici non compatibili. La TAC è più rapida, utile in urgenza, ma espone a radiazioni ionizzanti, quindi va evitata nei bambini e in gravidanza se non strettamente necessario.

Indicazione generale
Per valutare le strutture ossee, in particolare dopo traumi o sospette fratture, la TAC è da preferire. Per lo studio dei tessuti molli (ernie, nervi, midollo), soprattutto se il paziente può sottoporsi all’esame, scegliere la RMN, che offre maggiori dettagli diagnostici per queste indicazioni.

La risonanza magnetica (RM) è preferibile rispetto alla radiografia per la colonna lombosacrale quando è necessario valutare con maggior dettaglio i tessuti molli come dischi intervertebrali, nervi, midollo spinale, e per individuare ernie, protrusioni discali, lesioni infiammatorie, infettive o tumorali. La RM non utilizza radiazioni ionizzanti, fornisce immagini tridimensionali più dettagliate e permette di distinguere meglio patologie complesse che la radiografia non riesce a evidenziare. Le radiografie sono invece utili soprattutto per valutare alterazioni ossee e fratture traumatiche, ma offrono un dettaglio limitato sulle strutture nervose e discali. La RM è indicata soprattutto in presenza di sintomi neurologici persistenti, dolore cronico, o quando si sospettano patologie gravi come ernie discali, patologie midollari o compressioni nervose; la radiografia è invece un primo screening più semplice e meno costoso da eseguire.

Il digiuno prima di una risonanza magnetica (RM) della colonna lombosacrale non è generalmente necessario se l’esame viene eseguito senza mezzo di contrasto. In questo caso, il paziente può alimentarsi normalmente e non deve seguire particolari restrizioni alimentari.

Tuttavia, se la RM della colonna lombosacrale viene fatta con mezzo di contrasto paramagnetico, è indicato un digiuno di almeno 6-8 ore prima dell’esame, per ridurre il rischio di effetti collaterali e reazioni allergiche, e per permettere una migliore tolleranza della procedura. Inoltre, in caso di contrasto, è importante effettuare controlli preliminari come il dosaggio della creatininemia per valutare la funzione renale, dato che la presenza di insufficienza renale grave può rappresentare una controindicazione o richiedere preparazioni specifiche.

In sintesi:

  • RM lombosacrale senza contrasto: no digiuno necessario.

  • RM lombosacrale con contrasto: digiuno da almeno 6 ore consigliato, con esami preliminari richiesti.

È sempre importante seguire le indicazioni specifiche fornite dal centro radiologico o dal medico che prescrive l’esame.

L'esame di RMN lombosacrale è rumoroso a causa del funzionamento delle bobine di gradiente che emettono suoni forti e ritmici durante l'acquisizione delle immagini, paragonabili a colpi, ronzii o picchiettio, con intensità che può superare i 100 decibel. Per questo motivo, durante l'esame vengono sempre forniti cuffie o tappi per le orecchie per attenuare il rumore e proteggere l'udito del paziente, migliorando anche il comfort complessivo. In alcuni casi le cuffie possono anche permettere di ascoltare della musica, contribuendo a rilassare il paziente. L'esame, che dura generalmente tra 20 e 30 minuti, richiede che il paziente rimanga immobile e in posizione supina con la testa all’esterno del tunnel, soprattutto nei centri che usano apparecchiature predisposte ad evitare sensazioni di claustrofobia.

Il referto della risonanza magnetica (RMN) del rachide lombosacrale è generalmente disponibile entro 4 giorni lavorativi dall’esecuzione dell’esame, di norma dopo le 17:00 del quarto giorno. L’intervallo può variare leggermente in base alla struttura e alla complessità dell’analisi.

L’esame in sé dura invece dai 20 ai 60 minuti, a seconda dell’area studiata e della necessità o meno di mezzo di contrasto. Per la sola RMN lombosacrale tipica, il tempo medio è di circa 20-30 minuti. La preparazione è minima, a meno che non sia previsto un mezzo di contrasto che richiede il digiuno prima dell’esame.

In sintesi, dopo la RMN lombosacrale è necessario attendere circa 3-4 giorni lavorativi per ottenere il referto medico con i risultati completi, mentre la durata dell’esame è breve, generalmente meno di un’ora.

Durante una risonanza magnetica lombosacrale tradizionale, è fondamentale rimanere immobile per ottenere immagini di alta qualità. Tuttavia, esistono esami dinamici che consentono al paziente di muoversi volontariamente durante l'esame per valutare i movimenti delle articolazioni. Questi esami dinamici sono particolarmente utili per diagnosticare problemi muscoloscheletrici. Per le esaminazioni statiche, movimenti quali la deglutizione o la respirazione non compromettono la qualità dell'esame, ma è necessario evitare movimenti significativi.

Sì, per eseguire una RMN lombosacrale è necessaria una prescrizione medica. Questa deve essere fornita da un medico di famiglia o uno specialista e deve essere valida per un periodo che varia, ma di solito non supera i 6 mesi. La prescrizione è obbligatoria anche per usufruire della convenzione con il Servizio Sanitario Nazionale. Inoltre, è richiesta la tessera sanitaria per la prenotazione dell'esame.

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